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Laboratorio di Ontologia Applicata
Il Laboratorio ha vocazione interdisciplinare e accoglie studiosi
che si occupano degli aspetti ontologici, epistemologici, nor-
mativi ed etici della comunicazione digitale. In primo luogo, ci
interroghiamo sulle norme che governano la comunicazione
digitale e sui modi della realtà digitale. Qual è la relazione tra
realtà e la realtà digitale? Che cosa distingue un artefatto da
un oggetto virtuale? In secondo luogo, ci interroghiamo sulla
formazione, trasmissione e conservazione della conoscenza
nell’era digitale. La tecnologia ha un impatto enorme a livello
percettivo, ha trasformato l’apprendimento e la conoscenza.
Ma come? Le novità più sconcertanti riguardano la verifica
e la certificazione della conoscenza. Il problema della plurlità
di sorgenti di autorità morale, epistemica e normativa è forse
il problema centrale della comunicazione digitale e ha con-
seguenze di grande rilevanza per quelle attività cooperative,
sia epistemiche che morali, che sono alla base della convi-
venza civile. Un terzo nucleo di questioni, pressanti e attuali,
riguarda proprio le implicazioni giuridiche, morali e politiche
della comunicazione digitale. I social media hanno un impatto
fortissimo sui processi di formazione e narrazione dell’identità
personale e delle relazioni sociali. Si può dire che la comuni-
cazione digitale interferisce pesantemente con la formazione
delle competenze indispensabili per l’esercizio della cittadi-
nanza democratica e contribuisce alla ridefinizione della sfera
pubblica, per esempio alterando i criteri tradizionali di intende-
re la partecipazione e articolare la rappresentanza.
Il piano di sviluppo del Laboratorio prevede la collaborazione
con centri e laboratori di ateneo (Centro DHMORE, CRID e
LabEtno) e, in particolare, con Labont, il primo laboratorio di
applicata inaugurato in Italia venti anni fa all’Università di To-
rino, che oggi opera all’interno del Politecnico, il Laboratorio
interdipartimentale Neuroscience and the Humanities dell’U-
niversità di Parma, il Centro di Filosofia Pratica del Collegio
Ghislieri di Pavia, e il Centro Studi Politeia per la ricerca e la
formazione in politica ed etica di Milano, il Behavioral Ethics
Lab -University of Pennsylvania diretto dalla prof.ssa Cristina
Bicchieri, e il Centre for the Study of Mind in Nature di Oslo e
il Centre for Philosophy of Memory di Grenoble.
Le attività del Laboratorio finora programmate hanno avvi-
cinato una grande varietà di temi, dall’ontologia alla filosofia
della medicina, dall’economia alle scienze cognitive, dagli
studi di genere alla filosofia della letteratura e delle arti. Uno
dei convegni dello scorso anno era dedicato alla negazione
dei fatti storici e alle responsabilità etiche e politiche associa-
te relative al passato. Alla fine di novembre, il Laboratorio ha
ospitato il primo convegno nazionale della Società delle don-
ne in filosofia (SWIP-IT), dedicato alle questioni di genere nel-
la comunicazione digitale. Tra gli eventi in programma per la
prossima primavera, è particolarmente atteso un workshop
sugli “agenti ibridi”, interfaccia cervello-computer, un tema
su cui riflettono studiosi di intelligenza artificiale, giuristi, in-
gegneri, ontologi, epistemologi e filosofi pratici.
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