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Biofisica: dalla biologia alla fisica e ritorno





                  Tecniche e teorie della fisica per la biologia: dalle cellule alle singole molecole




                  La Biofisica utilizza tecniche fisiche e modelli te-  ad occuparci della interazione dei peptidi antimi-  costituito da un elastomero, di applicare segnali di
                  orici tipici della fisica per studiare sistemi di rile-  crobici con membrane biologiche utilizzando di-  deformazione periodici, riproducendo quanto suc-
                  vanza biologica. Allo stesso tempo, i sistemi bio-  verse tecniche biofisiche”. I peptidi antimicrobici   cede in molti organi quali il cuore, i polmoni o i
                  logici costituiscono una fonte ineguagliabile per lo   sono piccole molecole proteiche del sistema immu-  vasi sanguigni. I fenomeni alla base di tali compor-
                  sviluppo di nuovi approcci teorici basati sulla ma-  nitario di molte specie e considerati validi candidati   tamenti hanno a che fare con specifiche proteine
                  tematica e la fisica. Ad esempio, la biologia, con il   a sostituire gli attuali antibiotici e soprattutto meno   all’interno della cellula che vengono sottoposte a
                  lungo lavoro dell’Evoluzione, ha prodotto sistemi   suscettibili a provocare fenomeni di resistenza.   forze. Al Dipartimento FIM si studia anche come si
                  con proprietà meccaniche molto particolari e uni-  Comprendere il loro meccanismo d’azione come   comportano singole molecole proteiche sottoposte
                  che. I metodi sviluppati dalla fisica per lo studio   potenziali antibiotici potrebbe essere d’aiuto per lo   a forze meccaniche che tendono a modificarne la
                  delle proprietà meccaniche dei materiali possono   sviluppo di nuove molecole derivate da quelle natu-  struttura. Il professor Ciro Cecconi utilizza la tec-
                  essere utilizzati per analizzare i sistemi biologici,   rali con ancora maggiore azione antibiotica e capaci   nica delle “pinze ottiche” per manipolare singole
                  ma questi hanno delle peculiarità, tra le quali una   di evitare maggiormente il fenomeno di resistenza.   proteine e caratterizzare il loro comportamento. La
                  risposta attiva alle deformazioni, che richiedono lo   Per quanto riguarda gli aspetti di meccanobiolo-  tecnica delle pinze ottiche permette di intrappolare
                  sviluppo di nuove teorie fisiche. Inoltre, si è an-  gia, al Dipartimento FIM di Unimore si studiano   con un fascio laser focalizzato oggetti molto pic-
                  data sempre più affermando negli ultimi anni, la   le proprietà meccaniche delle cellule e delle ma-  coli e di spostarli con grande precisione. L’impatto
                  convinzione  che  tali  proprietà  meccaniche  siano   trici sulle quali le cellule vengono fatte crescere. È   di questa tecnica in biologia negli ultimi trent’anni
                  fondamentali per la funzione svolta dalle strutture   esperienza comune che una alterazione dello sta-  è stato così importante che il suo inventore, il pro-
                  biologiche. La branca della biologia che si occupa   to meccanico di un tessuto corrisponda ad un suo   fessor Arthur Ashkin, è stato insignito del premio
                  di aspetti meccanici legati ai sistemi biologici è la   stato patologico. Le cellule possono reagire alle   Nobel per la fisica nel 2018. Attraverso esperimen-
                  meccanobiologia e rappresenta un settore d’inda-  diverse proprietà meccaniche del loro ambiente   ti di manipolazione meccanica il professor Ciro
                  gine scientifica altamente interdisciplinare.   circostante e avviare processi che influiscono sul   Cecconi  studia  anche  i  meccanismi  molecolari
                  In Unimore è presente un gruppo di ricerca, stret-  loro comportamento. Ciò ha rilevanza per le appli-  attraverso i quali singole molecole proteiche si ri-
                  tamente connesso con l’attività del Centro di ricer-  cazioni di medicina rigenerativa, in cui si cerca di   piegano a volte in strutture tridimensionali corrette
                  ca S3 dell’Istituto Nanoscienze del CNR, che si   ottimizzare le condizioni di crescita delle cellule   e funzionali e a volte in strutture aberranti, che ol-
                  occupa di studiare sistemi di interesse biologico   in-vitro prima che esse vengano utilizzate per un   tre ad essere biologicamente inattive sono spesso
                  che vanno dalla singola cellula alla singola mo-  eventuale trapianto. Al tempo stesso, viene studia-  tossiche per le cellule che le ospitano. Questi studi
                  lecola. “Insieme alla tradizionale attività del nostro   to come le cellule reagiscono a stimoli esterni sia   hanno una rilevanza biomedica elevata perché un
                  laboratorio riguardante lo studio dei principi fisici   di tipo elettromagnetico che di tipo meccanico. Per   gran numero di malattie neurodegenerative, quali
                  che determinano l’organizzazione e la funzione di   quest’ultima analisi ci si avvale di strumenti svi-  il morbo di Parkinson e la malattia di Alzheimer,
                  una membrana biologica – ci spiega il Prof. Andrea   luppati direttamente in laboratorio e che consen-  sono causate proprio da un ripiegamento non cor-
                  Alessandrini – abbiamo recentemente cominciato   tono, facendo crescere le cellule su un substrato   retto di certe proteine presenti nei nostri neuroni.


                         Bead                                                                                                      Laser
                                                    DNA                                                  DNA




                        Pipette                                              Proteina


                  Schema di un setup “pinze ottiche”. Una singola proteina è connessa a due palline di plastica micrometriche per mezzo di due molecole di DNA. Una pallina è
                  trattenuta all’estremità di una pipetta; l’altra invece è intrappolata otticamente con un fascio laser focalizzato. Durante l’esperimento la pipetta di vetro viene allon-
                  tanata oppure avvicinata alla trappola ottica per aumentare oppure diminuire la forza meccanica esercitata sulla proteina.


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