Page 33 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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Conclusioni
Si è voluto concludere questa disanima di alcuni casi emblematici con le considerazioni
sul Castello di Carpi in quanto questa località si trova ad essere pressoché equidistante
dagli epicentri dei tre terremoti considerati. Dall’analisi del comportamento sismico di
questo edificio è sorta l’idea che l’edilizia storica abbia avuto un comportamento tutto
sommato accettabile per i sismi del 2012 grazie alle opere di miglioramento sismico
realizzate in attuazione dei piani regionali emanati dopo i sismi del 1987 e del 1996.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) mette a disposizione una serie
di dati che, contrariamente alle considerazioni sopra riportate, hanno un indubbio va-
lore statistico.
Ci si riferisce ai valori di Intensità Sismica I s che rendono conto del livello di danneggia-
mento medio a livello territoriale. Questi valori, dedotti secondo la scala MCS (Mercalli
Cancani Sieberg), non tengono efficacemente conto delle problematiche connesse alle
strutture industriali, quali i capannoni, per cui risultano particolarmente significative per
valutare il comportamento dell’edilizia corrente. Ora, i valori di intensità sismica valutati
dall’INGV sono risultati I s, 1987 = VI, I s, 1996 = VI-VII, I s, 2012 = V-VI. Risulta, quindi, confermato
su base statistica che il sisma del 2012, per quanto di magnitudo superiore e pur avendo
distanze epicentrali confrontabili, ha indotto un livello di danneggiamento mediamente
Figura 9. Mappa dei territori comunali della bassa modenese e reggiana. Per una serie di Comuni
è stata riportata una stringa di tre numeri, corrispondenti alle Intensità sismiche (livelli di danno
secondo la scala Mercalli Cancani Sieberg) causate dai sismi del 1987, del 1996 e del 2012, i cui
epicentri sono evidenziati con delle stelle, rispettivamente verde, rossa e viola. Per semplicità di
rappresentazione sono stati usati i numeri arabi anziché gli usuali numeri romani. Si intende che
con la cifra 6 si vuole rappresentare un Is = VI, così come con l’indicazione 6-7 si vuole rappresentare
un’intensità Is = VI-VII, intermedia tra Is = VI ed Is = VII. L’utilizzo di una scala cromatica
corrispondente al valore di intensità sismica facilita la lettura della carta. Le stelle rappresentano le
zone epicentrali degli eventi sismici (dati forniti da INGV).
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