Page 37 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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Figura 2. Perdita d’appoggio delle travi di coperto per la presenza di pilastri che assumono rigidezze
diverse per la presenza della muratura di facciata.
Per un’oscillazione verso destra, i due pilastri, su cui si appoggia la trave a doppia pen-
denza, sono vincolati dalla muratura della facciata e la loro rigidezza è identica, quindi
il peso della copertura W viene equilibrato da due reazioni verticali W/2 e da due re-
azioni orizzontali aW/2, applicate su ciascuno degli appoggi (ossia in testa ai pilastri).
Si è indicato con il coefficiente a il rapporto tra l’accelerazione orizzontale indotta dal
sisma e l’accelerazione di gravità.
Per un’oscillazione verso sinistra, la rigidezza dei due pilastri, su cui si appoggia la
trave, è molto diversa. In particolare il pilastro di destra tende ad appoggiarsi alla mu-
ratura e a trovare un vincolo fisso circa 1,50 m al di sotto dell’appoggio della trave. Al
contrario, il pilastro di sinistra tende a staccarsi dalla muratura e a trovare un vincolo
fisso solo 4,50 m al di sotto dell’appoggio della trave. Ovviamente, la rigidezza alla
traslazione del pilastro a sinistra, che si comporta come se fosse una biella, risulta
trascurabile rispetto a quella del pilastro di destra. Di conseguenza l’azione sismica
tende a scaricarsi integralmente sul pilastro di destra, chiamando in causa una forza
di vincolamento approssimabile ad aW, doppia rispetto al caso precedente e che,
quindi, richiederebbe l’attivazione di un coefficiente d’attrito doppio rispetto all’oscil-
lazione avvenuta secondo il verso opposto. Chiaramente, secondo questo modello si
tende a manifestare uno scorrimento trave-pilastro sull’appoggio destro, scorrimento
che, completata l’oscillazione, tende a diventare irreversibile, provocando una perdita
di verticalità del pilastro di sinistra.
In un secondo ciclo di oscillazione, si ripetono gli stessi meccanismi ora evidenziati
di scorrimento trave-pilastro sull’appoggio destro, per cui in questo punto tende a
manifestarsi un nuovo scorrimento che si somma al precedente, fino a giungere, come
nel caso in esame, alla perdita dell’appoggio in corrispondenza del pilastro più rigido.
Il meccanismo di crisi qui presentato prescinde totalmente dalla chiamata in causa di
azioni sismiche sussultorie. Le indagini eseguite sui collassi di capannoni avvenute
nella zona del cratere hanno evidenziato, in alcuni casi, che, contrariamente a quanto
suggerito, si è verificata la perdita di appoggio in corrispondenza del pilastro di minor
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