Page 15 - Il nuovo padiglione didattico al Campus Ingegneria "Enzo Ferrari"
P. 15
sulla base di una griglia qualitativa di carattere anche e soprattutto architettonico,
senza sbarramenti quantitativi - siano referenze o fatturati - di accesso, che pre-
cludono la strada agli studi meno strutturati. La prima fase chiedeva la definizione
di una proposta di massima, sulla falsariga delle migliori esperienze concorsua-
li in uso ad esempio in Francia, con la possibilità di concentrarsi sulla definizione
di un’idea praticabile, per poi andarla a definire in tutti gli approfondimenti in una
seconda fase, a fronte di eventuale selezione. È la strada più corretta, il modo per
rendere accessibile ed economicamente sostenibile un concorso allargando la rosa
dei partecipanti e quindi aumentando numericamente le probabilità di trovarvi qua-
lità diffusa, consentendo la partecipazione al più ampio numero di studi di diversa
levatura e tipologia.
Date le premesse del bando, la partecipazione è stata ampia e diversificata, coinvolgendo
studi maggiormente strutturati e altri più giovani, talvolta affiancati da strutture professio-
nali a supporto o completamento delle prestazioni professionali che la commessa, in caso
di vittoria, richiedeva per poter arrivare fino alla determinazione dell’incarico con la fina-
lità di arrivare fino alla realizzazione dell’opera in tempi certi, altro elemento qualificante
dell’intera procedura concorsuale.
Le proposte aprivano un ventaglio di soluzioni architettoniche piuttosto variegato, ma ri-
conducibile a due grandi famiglie di idee. La prima sviluppava l’idea di un padiglione au-
tonomo che, come tale, potesse nella sua autonomia prefigurare l’eccezione alla regola
del campus e quindi definire in questo modo un’idea di edificio-porta. L’altra cercava la
continuità entro le regole insediative del campus, trovando nelle eccezioni a tali regole la
maniera di costruire l’idea dell’edificio-ingresso al campus stesso.
La scelta che la commissione ha dovuto compiere sin dalla prima seduta è stata quella
della definizione di criteri che potessero guidare la valutazione di ogni proposta progettua-
le entro una griglia di valutazione inclusiva e trasversale, finalizzata a selezionare opere
orientate alla costruzione, capaci di una visione ma anche dimostrative di un approccio
concreto, realistico, praticabile. Il progetto vincitore ha saputo rispondere al meglio a tali
premesse, con una prefigurazione chiara, forte, che si è andata a definire ulteriormente
nel passaggio alla seconda fase, arricchendo un’idea convincente con approfondimenti
in grado di garantirne la realizzabilità, senza perdere per strada l’abbrivio iniziale che l’ha
resa agli occhi della giuria la soluzione più convincente, meglio rispondente alle premesse
del bando e alle richieste della Committenza.
Ci auguriamo che presto si possa vedere il progetto prendere corpo e diventare realtà, aven-
do come crediamo e speriamo la dimostrazione concreta di aver fatto una buona scelta.
13