Page 8 - Symbols_n2
P. 8
Il Museo Ostetrico
e il Teatro Anatomico
di Elena Corradini
Il restauro appena concluso del Teatro Anatomico del Polo Museale dell’U- del tronco. Sono uniche al mondo per l’attenzione ai dettagli anatomici ma
niversità di Modena e Reggio Emilia, finanziato dall’Ateneo e dalla Regione anche per la leziosità propria dell’epoca che le rende piacevolmente attra-
Emilia Romagna, ha dato nuova visibilità all’unico Teatro Anatomico sette- enti per la graziosità dei volti abbelliti da accurate acconciature e nastri che
centesco ancora esistente in Italia. La ragione principale della sua conserva- ricordano i ritratti femminili del tempo, quali ad esempio quelli dipinti da
zione è dovuta a chi fu incaricato di seguirne la progettazione, il giovane pro- Watteau, Fragonard e Boucher.
fessore di Anatomia e Chirurgia Antonio Scarpa che, chiamato poco più che
ventenne nel 1772 da Padova a insegnare nella Università modenese appena
riformata, fece modificare il progetto che precedeva il Teatro Anatomico nel
Palazzo Universitario, ora sede del Rettorato, chiedendo che fosse costruito
nell’isolato dell’Ospedale Sant’Agostino da poco realizzato.
Il Teatro Anatomico é così sopravvissuto alle ri-
strutturazioni del Palazzo Universitario, diver-
samente da altre sedi universitarie dove invece
i Teatri Anatomici sono andati perduti.
Il restauro ha permesso anche di rendere ac-
cessibili i laboratori annessi e il locale del Mu-
seo Ostetrico, ubicato a destra del Teatro inau-
gurato da Scarpa in concomitanza con la prima
lezione inaugurale dell’Anno Accademico 1775,
ELENA CORRADINI
dedicata all’ innovativo insegnamento dell’Oste-
Ha la delega per le Tecnologie informatiche e le nuove realtà per la conoscen-
tricia da lui introdotto a Modena per medici
za, il networking e la valorizzazione del patrimonio culturale scientifico della
e levatrici. rete dei Musei.
Nel Museo Ostetrico Scarpa aveva col- Coordina le attività dei Musei Universitari di UNIMORE con quelle della Rete ita-
locato preparati anatomici ma anche liana dei Musei Universitari di cui è capofila; coordina le attività dei Musei di UNI-
modelli in cera colorata che aveva MORE realizzando e promuovendone inventariazione, catalogazione e tutela in
sinergia con il MIBACT in particolare attraverso la gestione del polo catalografico
commissionato a un bravissimo
di Ateneo all’interno del Sistema Informativo del Catalogo su web (SIGECweb)
scultore bolognese, Giovan
per il catalogo nazionale del patrimonio culturale. Promuove e coordina le attività
Battista Manfredini, che di conservazione, custodia, ordinamento, prestito, esposizione, studio, accessibi-
realizzò anche numerose lità, fruizione e valorizzazione delle collezioni dei Musei e del patrimonio cultu-
terrecotte ostetriche, tra rale dell’Ateneo con specifica attenzione alle attività educative rivolte a studenti
le quali ci sono otto figu- dei diversi ordini e gradi oltre che pubblici differenziati, attraverso diverse e spe-
cifiche attività. Promuove attività di ricerca e coordina e partecipa a progetti di
re femminili, di cui sei
ricerca nazionali e internazionali in collaborazione con Musei italiani e stranieri e
rappresentate in diversi
con Università Italiane a straniere e collabora con reti nazionali e internazionali
momenti della gravidanza
e in particolare con l’UMAC, University Museums and Collections International
e due che mettono in luce Committee dell’ICOM, International Council of Museums.
l’anatomia sottocutanea
8 8