Page 20 - BeSport Sport e Benessere a 360 gradi
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[sport e
disabilità]
Nel progetto di vita delle persone con di-
sabilità (motoria, sensoriale, psichica, psichiatri-
ca ecc.), si parla spesso di tempo libero e sport.
Quest’ultimo viene visto come momento aggre-
gante, educativo, formativo e di crescita della
persona. Ancor oggi è difficile superare l’artifi-
ciosa distinzione fra individui con disabilità e “a
sviluppo tipico” ed i primi continuano ad essere,
spesso, stigmatizzati dalla società. Ciò è possibi-
le, invece, se parliamo di “sport accessibile a tut-
ti”, nel rispetto delle aspirazioni e delle capacità di
ciascuno. Da questo punto di vista, lo sport, par-
tendo da ciò che una persona è in grado di dare
o di fare, stimola la considerazione di sé e della
propria esistenza, la propria autostima e motiva-
zione. Lo sport deve essere alla portata di tutti,
deve superare le dis-abilità valorizzando le abilità
(concetto presente nel modello bio-psico-peda-
gogico dell’ICF). Oggi non si può continuare a
pensare a un’attività sportiva per persone con di-
sabilità come a un’attività riabilitativa, ignorando
la sua funzione primaria di socializzazione e inte-
grazione nelle situazioni di svantaggio. Uno dei
metodi che può riuscire a trasformare lo sport da
evento terapeutico a evento sportivo, soprattutto
con i giovani, è “l’apprendimento cooperativo”.
In uno sport di squadra dobbiamo far capire che
ognuno ricopre un certo ruolo e che ogni ruolo
è fondamentale per la squadra. Il vero risultato
si raggiunge solo se ciascuno svolge il proprio
compito e collabora con l’altro. Lavorando in
questo modo si arriverà ad aumentare il livello di
apprendimento e di collaborazione di ognuno e,
soprattutto, a costruire delle relazioni positive tra
di loro. Lo sport deve essere visto non solo come
momento di riscatto per il soggetto con disabilità,
ma anche come strumento utile a ricucire qual-
che frattura che spesso si crea tra i disabili e i
cosiddetti soggetti “normodotati”. A tal proposito
è importante sottolineare una sempre maggiore
integrazione dei disabili nella realtà sportiva per no trovare un’occasione di crescita e di concreta
tutti, in quanto fonte di ricchezza per i “norma- condivisione, nonché di allargamento dei punti di
li” che, confrontandosi con la disabilità, posso- vista personali e dei mondi possibili.
GIACOMO GUARALDI • Delegato Disabilità e DSA Unimore
ELISABETTA GENOVESE • Delegata Disabilità e DSA Unimore
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