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La declinazione del PNRR per i finanziamenti di competenza del Ministero dell’Università e Ricerca
(MUR) rappresenta in quest’ottica una grande occasione di rilancio, temporalmente coincidente con il
presente piano. Unimore è pronta a mettere in gioco le proprie competenze e relazioni per inserirsi in reti
in grado di competere in progetti di ampio respiro, anche relativi alle grandi sfide della transizione
ecologica, dell’innovazione digitale e tecnologica, del sistema sanitario e dell’inclusione sociale.
In ambito di Terza Missione, Unimore si propone di moltiplicare gli sforzi per diffondere e valorizzare i
risultati della ricerca scientifica nell’ambiente esterno, in un’“ottica di sistema” e secondo modalità
innovative e partecipative, con l’obiettivo di coinvolgere una pluralità di pubblici di riferimento: dai
cittadini e dalla società civile, ai soggetti istituzionali, alle imprese e alle organizzazioni sociali e di terzo
settore. Le caratteristiche del sistema regionale rappresentano un terreno fertile su cui innestare le
competenze e le potenzialità dell’Ateneo, con il sostegno ad una crescita di qualità dei settori di punta e il
riposizionamento competitivo delle filiere più colpite dalla crisi. Il ricorso a modelli di Open Innovation
sarà perseguito con coerenza, così da valorizzare idee e competenze presenti all’interno dell’ateneo
combinandole con proposte, soluzioni e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare
da imprese, startup, altre Università e istituti di ricerca e consulenza.
Si intende inoltre potenziare le attività di Public Engagement, aumentare significativamente il contributo
dato alla formazione continua e ricorrente, valorizzare e rafforzare l’accessibilità a un pubblico ampio del
patrimonio museale e archivistico dell’Ateneo, ampliare le attività di terza missione in ambito biomedico
e per la tutela della salute pubblica.
Si ritiene essenziale per questi scopi proseguire nella stretta collaborazione con la Regione Emilia-
Romagna nei diversi ambiti in cui questa può avvenire: dal finanziamento di strumenti per il diritto allo
studio, agli alloggi e alle residenze studentesche, agli assegni di ricerca e al sostegno per la formazione
post-laurea, alla condivisione di progetti di ricerca in settori chiave quali ad esempio agro-alimentare,
automotive e mobilità sostenibile, energia pulita, edilizia e costruzioni, industria culturale e creativa,
industria della salute e del benessere, innovazione dei servizi e inclusione sociale.
Parte integrante di questo impegno sarà costituito dalle attività che Unimore svolge attraverso i Tecnopoli
della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna (Modena, Reggio Emilia, Mirandola), canale privilegiato
di contatto con il mondo produttivo e dei servizi.
La priorità nell’ambito dell’internazionalizzazione si declina in primo luogo nell’offrire ai nostri studenti
e al nostro personale competenze e opportunità utili in un contesto lavorativo globale. In quest’ottica sarà
essenziale, oltre a potenziare gli insegnamenti in lingua inglese, attivare convenzioni con Atenei e realtà
industriali di altre nazioni per favorire la mobilità dei nostri studenti, soprattutto per i Dottorati di ricerca
quale strumento di connessione tra didattica e ricerca.
La capacità di attrarre più studenti e ricercatori dall’estero, parallelo obiettivo strategico, sarà direttamente
proporzionale alla possibilità di offrire un ambiente realmente attrattivo dal punto di vista della didattica,
della ricerca e del welfare.
L’innovazione dei processi e assetti organizzativi rappresenta per Unimore un obiettivo fondamentale da
raggiungere nell’arco temporale 2020-2025. Il raggiungimento degli obiettivi organizzativi, così come
delineati nel seguito, sarà cruciale per migliorare la generale qualità del sistema, per l’accrescimento dei
livelli di servizio e per dare supporto adeguato alla progettualità strategica, nonché per migliorare le
condizioni di lavoro e il benessere di lavoratori e lavoratrici.
Il piano si propone di pervenire, fin dal primo arco biennale, ad una profonda trasformazione digitale di
tutte le attività dell’Ateneo, che si muoverà contestualmente e in coerenza col complessivo cambiamento
organizzativo e con l’importante ricambio generazionale del personale nei prossimi anni. Parallelamente,
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