Page 66 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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Figura 2. Villa della bassa modenese, 5 giugno 2012.
monumenti storici ed agli edifici civili di vecchia costruzione in pietra o ciottoli (Figure
1, 2, 3).
In particolare sono stati seriamente danneggiati o sono parzialmente crollati gran parte
dei monumenti e dei luoghi di interesse artistici, circa 270 scuole sono risultate total-
mente o parzialmente inagibili, ci sono stati danni ad edifici ad uso abitativo di recente
costruzione, spesso ascrivibili ai diffusi episodi di liquefazione delle sabbie. Secondo
un resoconto della Protezione Civile che ha controllato 35.000 strutture in Emilia-Ro-
magna, il 22,5% degli edifici è risultato temporaneamente o parzialmente inagibile, il
35,7% inagibile ed il 5,7% inagibile per rischio esterno ossia a causa di elementi esterni
pericolanti il cui crollo avrebbe potuto interessare l’edificio. Sono state attivate più di
28 aree di accoglienza che hanno ospitano 5.800 persone. Il numero complessivo di
persone ospitate è risultato essere di 8.200. Gli eventi inaspettati e le condizioni ora de-
scritte hanno creato stress, smarrimento, paura nelle popolazioni colpite, con ricadute
importanti sullo stato di salute fisica e psichica.
A breve, e ancor più a lungo termine, da un evento sismico si assiste ad un aumento
dei fattori di rischio dovuti principalmente alla modificazione degli stili di vita: il disa-
stro ambientale, quale è il terremoto, provoca dopo l’evacuazione dalle case la siste-
mazione in alloggiamenti comuni (tendopoli) spesso per lunghi periodi di tempo o la
sistemazione in altri alloggi più sicuri messi a disposizione da familiari, da conoscenti o
da autorità locali. È logico che tale modificazione improvvisa produce poco interesse,
talvolta impossibilità, nelle persone a mantenere o adottare stili di vita salutari: a causa
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