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Il passato come chiave del presente
Studiare l’Appennino per comprendere gli tsunami e le frane sottomarine
rine e intercorrono continui scambi di minerali Il ruolo delle argille nel rischio
e materiale microbico tra le acque oceaniche e i tsunami
fondali, regolando i cicli di accumulo e stoccag-
gio di carbonio nel fondale sottomarino.
Queste interazioni sono studiate nei margini at- Il terremoto di magnitudo 9.1 di Sumatra del
tuali tramite le campagne oceanografiche, che 2004, seguito da un’onda di tsunami che ha
sono però limitate dagli alti costi e sono neces- ucciso più di 230.000 persone, è stato l’even-
sariamente puntuali nello spazio e nel tempo. to naturale più catastrofico e inaspettato della
Gli studi sui margini attuali vengono quindi storia recente. Una spedizione oceanografica
affiancati a quelli su esempi fossili che si trova- internazionale organizzata subito dopo il terre-
no nelle catene montuose, testimonianza degli moto di magnitudo 9.0 di Tohoku-Oki del 2011
stessi processi avvenuti nel passato, ma molto ha dimostrato che la presenza di argille pelagi-
più accessibili. Questi studi permettono di ana- che ricche in smectite lungo il piano di faglia
lizzare e caratterizzare l’evoluzione delle rocce può avere determinato un rigetto anomalo e la
che sono state coinvolte in questi processi, che formazione di un’onda di tsunami di ampiez-
I processi dinamici della litosfera terrestre evol- quindi ci possono fornire informazioni chiave za inaspettata. Una migliore comprensione dei
vono su scale temporali molto più grandi della sulle condizioni in cui i processi sono avvenuti. meccanismi che controllano il comportamento
storia umana, ma controllano eventi di grande I gruppi di ricerca del Dipartimento negli ultimi di queste aree è quindi cruciale per una valuta-
impatto sulla nostra società come terremoti, tsu- anni si sono in particolare occupati del ruolo zione più realistica del rischio sismico in gene-
nami, grandi frane e variazioni climatiche. Gran delle argille pelagiche nel rischio tsunami e rale e in special modo per il rischio da tsunami.
parte di questi processi avviene negli oceani, le del ruolo dei gas idrati nell’influenzare gran- Tra i parametri che devono essere caratteriz-
zone più inaccessibili e inesplorate del nostro di frane e le loro relazioni con i cambiamenti zati per raggiungere questo obiettivo rientra-
pianeta. Proprio negli oceani, lungo i margini in climatici. Queste ricerche sono coordinate da no l’architettura e composizione interna delle
subduzione, viene liberata gran parte dell’energia Daniela Fontana, Stefano Conti, Chiara Fioro- zone di faglia e la composizione e la pressione
sismica, avvengono le più grandi frane sottoma- ni, Silvia Mittempergher e Francesca Remitti. dei fluidi circolanti.
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