Page 7 - SymbolsUnimore_n4
P. 7
Gas idrati
I gas idrati sono composti solidi cristallini di
gas ed acqua, stabili a basse temperature ed
alte pressioni, in cui molecole di metano sono
incluse in una gabbia di molecole di ghiaccio.
Le condizioni per la loro formazione all’in-
terno dei sedimenti si verificano negli oceani
a profondità superiori a 300-500 m. Rapide
diminuzioni della pressione idrostatica per ab-
bassamenti del livello marino, o per locali au-
menti di temperatura legati a risalite di fluidi
lungo faglie e fratture, possono causare la rapi-
da destabilizzazione dei gas idrati presenti nei
sedimenti, con la liberazione di enormi volu-
Le unità Liguri dell’Appennino settentrionale mi di gas ed acqua. L’imponente ed improvvi-
si prestano perfettamente per questi tipi di studi sa liberazione dei fluidi ha come conseguenza
offrendo la possibilità di caratterizzare in det- l’innesco di grandi frane sottomarine, oltre ad
taglio argille pelagiche cretacee che sono state influenzare variazioni climatiche a scala globa-
deformate in un margine convergente raggiun- le tramite l’immissione in atmosfera di grandi
gendo condizioni comparabili a quelle in cui quantità di metano, un importante gas serra.
ora sono ospitate le faglie che hanno causato i La presenza di gas idrati nei sedimenti lascia
grandi terremoti tsunamogenici. Gli studi con- delle tracce e delle evidenze sotto forma di
dotti dal gruppo di ricerca del Dipartimento grandi masse e concrezioni calcaree prodot-
hanno permesso di caratterizzare in dettaglio te dalla degradazione batterica del metano. Si
queste faglie fossili che presentano grande ete- tratta dei calcari di “cold seep” noti in Appen-
rogeneità ed evidenze della presenza di fluidi nino con il nome di Calcari a Lucina. Questi
in pressione, suggerendo che questi parametri calcari metano-derivati sono riconoscibili in
debbano essere quantificati per una più puntua- quanto ricchi di gusci di bivalvi chemiosinteti-
le valutazione del potenziale rischio tsunami. ci di grandi dimensioni, e per rapporti isotopici
del carbonio che dell’ossigeno anomali. Studi
recenti hanno mostrato che esempi di feno-
meni di risalite di metano sui fondi marini per
dissociazione di gas idrati sono ottimamente
preservati nelle successioni sedimentarie del
Miocene dell’Appennino, oggetto da numero-
si anni di studi dei geologi del Dipartimento,
con affioramenti spettacolari noti a livello in-
ternazionale (nell’Appennino modenese: Sasso
Streghe). Lo studio di questi affioramenti forni-
sce importanti contributi per l’individuazione
di un’importante risorsa, il metano, ma anche
delle implicazioni climatiche dovute al rapido
rilascio in atmosfera e all’innesco di fenomeni
di frane sottomarine.
7