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Gas idrati


                                                             I gas idrati sono composti solidi cristallini di
                                                             gas ed acqua, stabili a basse temperature ed
                                                             alte pressioni, in cui molecole di metano sono
                                                             incluse in una gabbia di molecole di ghiaccio.
                                                             Le condizioni per la loro formazione all’in-
                                                             terno  dei  sedimenti  si  verificano  negli  oceani
                                                             a profondità superiori a 300-500 m. Rapide
                                                             diminuzioni della pressione idrostatica per ab-
                                                             bassamenti del livello marino, o per locali au-
                                                             menti di temperatura legati a risalite di fluidi
                                                             lungo faglie e fratture, possono causare la rapi-
                                                             da destabilizzazione dei gas idrati presenti nei
                                                             sedimenti,  con  la  liberazione  di  enormi  volu-
                  Le unità Liguri dell’Appennino settentrionale   mi di gas ed acqua. L’imponente ed improvvi-
                  si prestano perfettamente per questi tipi di studi   sa liberazione dei fluidi ha come conseguenza
                  offrendo la possibilità di caratterizzare in det-  l’innesco di grandi frane sottomarine, oltre ad
                  taglio argille pelagiche cretacee che sono state   influenzare variazioni climatiche a scala globa-
                  deformate in un margine convergente raggiun-  le tramite l’immissione in atmosfera di grandi
                  gendo condizioni comparabili a quelle in cui   quantità di metano, un importante gas serra.
                  ora sono ospitate le faglie che hanno causato i   La presenza di gas idrati nei sedimenti lascia
                  grandi terremoti tsunamogenici. Gli studi con-  delle tracce e  delle evidenze  sotto forma di
                  dotti dal gruppo di ricerca del Dipartimento   grandi masse e concrezioni calcaree prodot-
                  hanno permesso di caratterizzare in dettaglio   te dalla degradazione batterica del metano. Si
                  queste faglie fossili che presentano grande ete-  tratta dei calcari di “cold seep” noti in Appen-
                  rogeneità ed evidenze della presenza di fluidi   nino con il nome di Calcari a  Lucina. Questi
                  in pressione, suggerendo che questi parametri   calcari metano-derivati sono riconoscibili in
                  debbano essere quantificati per una più puntua-  quanto ricchi di gusci di bivalvi chemiosinteti-
                  le valutazione del potenziale rischio tsunami.  ci di grandi dimensioni, e per rapporti isotopici
                                                             del carbonio che dell’ossigeno anomali. Studi
                                                             recenti hanno mostrato che esempi di feno-
                                                             meni di risalite di metano sui fondi marini per
                                                             dissociazione  di  gas  idrati  sono  ottimamente
                                                             preservati nelle successioni sedimentarie del
                                                             Miocene dell’Appennino, oggetto da numero-
                                                             si anni di studi dei geologi del Dipartimento,
                                                             con affioramenti spettacolari noti a livello in-
                                                             ternazionale (nell’Appennino modenese: Sasso
                                                             Streghe). Lo studio di questi affioramenti forni-
                                                             sce importanti contributi per l’individuazione
                                                             di un’importante risorsa, il metano, ma anche
                                                             delle implicazioni climatiche dovute al rapido
                                                             rilascio in atmosfera e all’innesco di fenomeni
                                                             di frane sottomarine.

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