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futura” deve riuscire ad attenuare i muri che separano le discipline per permet- soluta”. No perché finalmente, con le matricole 2015/25016, vediamo pur timidi
tere una comprensione più larga. È l’Università che deve accendere quelle luci segnali di una ripresa che potrebbero rappresentare, dopo anni, la svolta attesa
che permettono di capire meglio l’etica del mondo. Ed è sempre l’università il da tutti. Ben 38 Università hanno dichiarato una crescita degli iscritti come ma-
luogo deputato a promuovere, insegnare, vivere la cultura del dialogo. Abbiamo tricole. E quello degli immatricolati è il dato più sensibile per capire lo stato di
visto tante ombre dell’Università italiana e nonostante gli impegni dell’attuale salute di ogni singola Università. Senza offrire numeri altisonanti è interessante
Ministra Valeria Fedeli la spesa per l’istruzione universitaria è nel nostro paese notare che diverse inversioni di tendenza si registrano in grandi Università come
molto più bassa rispetto ai paesi Ocse, sia per PIL che per numero di studenti. La Sapienza di Roma (+1,2%), la Statale di Milano (+0,8%), la Bicocca (+,0,95).
Così come il livello di tassazione fra i più alti, significativamente aumentato negli Eccellente la Cattolica con un + 3%, le Università di Bologna, Genova, Bergamo,
ultimi anni. Lontanissimi dall’obiettivo europeo di portare i laureati tra i 30 e i Pavia e Parma. Un vero boom è registrato da Unimore con un significativo
34 anni al 40%. Manca il sostegno allo studio tanto da far gridare allo scandalo +12,5%! Non male anche per alcuni piccoli atenei come Camerino e Macerata.
lo stesso presidente della conferenza dei rettori Gaetano Manfredi – del quale Molta soddisfazione per gli aumenti di Università del Sud, finora estremamente
nelle pagine successive riportiamo un’ampia analisi su università e Europa – per penalizzate, come il Politecnico di Bari, la Federico II di Napoli, e le Università
tutte quelle borse di studio che non vengono pagate a quegli studenti che ne del Salento e di Salerno. È un quadro che dovrà essere confermato con il biennio
hanno diritto. Ma allora siamo di fronte ad un autentico disastro, come ha voluto 2016/2017 ma, forse, finalmente la lunga infinita crisi di attrazione dell’Univer-
sottolineare Ivanhoe Lo Bello, vice presidente di confindustria e delegato alle sità italiana si potrà dire chiusa. E il prossimo traguardo naturalmente sarà quel-
politiche dell’istruzione. “Se la capacità competitiva di un paese si misura sul ca- lo di avere i nostri laureati che se andranno all’estero, sarà per migliorare il loro
pitale umano che lascia gli atenei allora siamo di fronte alla desertificazione as- dottorato e non per fuggire dall’Italia.
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