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zione. Quello che vorrei è vede-                                                                    Questo  è un primo aspetto  te-
                  re che da questa facoltà possano                                                                    rapeutico  su cui vorremo lavo-
                  venire fuori nuovi giovani e che                                                                    rare.  L’altro  invece è cercare  di
                  in un tempo, che non sarà brevis-                                                                   capire  cosa  succede  quando  la
                  simo ma spero neanche lunghis-                                                                      cellula tumorale è diventata un
                  simo, trovino una collocazione a                                                                    vero  cancro  e  come possiamo
                  dirigere qualche cosa. Mi piace-                                                                    colpirla. Questi ultimi dieci anni
                  rebbe che il giorno in cui dovrò                                                                    hanno  visto  l’immunoterapia
                  andare  via  qualcuno  di  questa                                                                   che è diventata un’arma impor-
                  università  abbia  fatto  quel  per-                                                                tantissima.
                  corso e sia pronto a prendere il                                                                    È cambiato il concetto di come
                  mio  posto  non semplicemente                                                                       usare l’immunoterapia, una vol-
                  per un aspetto  legato  ad  UNI-                                                                    ta noi pensavamo di aumentare
                  MORE ma  semplicemente  per-                                                                        il sistema immunitario cioè farlo
                  ché ci  sia  il  riconoscimento  del                                                                diventare più aggressivo. In re-
                  lavoro di tutti noi.                                                                                altà non è così. Se uno confron-
                                                                                  tasse il sistema immunitario in un cancro dovrebbe paragonarlo ad una macchina
                  Mi parli del tumore nel sangue e la ricerca che sta avvenendo adesso all’interno   che ha il freno a mano tirato; per farla andare più veloce non si può accelerare e
                  dell’Ateneo modenese.                                           dare più potenza al motore, basta togliere il blocco del freno. Quello che abbiamo
                  Abbiamo due linee di ricerca e il sangue è una parte che ho presentato nella con-  scoperto con l’immunoterapia è che bisogna riuscire ad eliminare quel blocco che
                  clusione della mia prolusione. In questo momento il lavoro nell’Ateneo di Modena   le cellule tumorali danno liberando alcune sostanze che serrano il sistema immuni-
                  vede molte persone coinvolte, dal laboratorio alla clinica e vede la collaborazione   tario che sarebbe capace di intervenire ma è fermato appunto da quelle sostanze.
                  con altre università che sono Urbino, Ancona, Milano, Cagliari. La cura del can-  Il melanoma ha trovato soluzioni in molti pazienti con quest’immunoterapia, casi
                  cro ha vissuto alcuni step differenti. In una prima fase si è cercato di far morire   come il tumore del rene, del polmone, della mammella e altri, ma nel pancreas no.
                  la cellula tumorale. Uccido la cellula tumorale e cerco di ricavarne dei vantaggi.   Il pancreas sembra un “non modello” perché in quel caso il sistema immunitario
                  Grandi risultati ma anche grandi delusioni! Abbiamo ad un certo punto provato ad   non riesce a funzionare e abbiamo scoperto che non è un difetto del sistema im-
                  utilizzare la tecnica che usano i militari. Se non posso uccidere il nemico provo a   munitario, che in realtà funziona, solo che le cellule tumorali liberano delle so-
                  ridurre il suo rifornimento. Togliendo il nutrimento alle cellule tumorali rimuovia-  stanze e trasmettono queste informazioni alle cellule vicine con l’indicazione di
                  mo i nuovi vasi sanguigni che non uccidono le cellule direttamente e non potendo   produrre un certo tipo di proteine e rivestendosi con queste proteine le cellule
                  crescere muoiono. Anche in quel caso buoni risultati ma non così belli come ci si   tumorali non arrivano.
                  aspettava. È stata forse una delle maggiori delusioni in campo oncologico perché   E questa proteina funge da barriera anche contro le cellule che chiamiamo “killer”
                  le potenzialità sembravano enormi.                              e che dovrebbero uccidere le cellule tumorali.
                  A un certo punto abbiamo pensato: forse non abbiamo un’arma comune per tutte   È una proteina che si usa per immobilizzare le cellule staminali nel trapianto di midollo.
                  le neoplasie perché è difficile che ogni neoplasia abbia lo stesso tipo di genesi e   Stiamo cercando di capire se somministrando questa sostanza che va a bloccare
                  caratteristica. Allora cosa abbiamo provato a fare? Anche perché trovare un tipo   questa proteina noi possiamo rendere sensibili i tumori che non erano sensibili.
                  di terapia per ogni individuo diventerebbe impossibile nella pratica clinica. Biso-  E l’altra delle cose che ci sorprende enormemente è che le cellule tumorali per
                  gna trovare qualcosa che unifichi e quello che è emerso, ed è una cosa che ci è   crescere e diventare un tumore hanno bisogno di altre cellule che sono normali
                  sembrata molto strana, era come comunicassero le cellule tumorali tra di loro. Noi   e che abbiamo visto che non vivono intorno al tumore, ma sono nel midollo os-
                  abbiamo sempre pensato che le cellule normali abbiano un danno, poi questo dan-  seo quindi distanti. Ricevono dei messaggi dalle cellule tumorali e costruiscono
                  no si accumula e cresce e quando cresce ad un certo punto diventa un tumore. In   intorno a queste cellule un microambiente in cui il cancro può crescere e le cellule
                  realtà non è proprio così. Una cellula tumorale ha una propria mutazione ma non   immunitarie non possono intervenire.
                  diventa tumore per forza. Ci deve essere quella che si chiama infiammazione ma   È un cambio radicale dal punto di vista della terapia. Nel tumore del pancreas ab-
                  non come pensiamo noi, è uno stato infiammatorio dell’organismo. Abbiamo pro-  biamo avuto “zero vantaggi” in questi anni ma invece potremmo avere vantaggi se
                  vato a trasferire nella pratica clinica i modelli e le ricerche, tra l’altro italiane, del   questa è la strada che ci dice che non è solo il pancreas ma tutte le altre neoplasie
                  prof. Mantovani dell’Università di Milano.                      hanno questa come base di non risposta.
                  Noi lavoriamo molto sul tumore del pancreas come modello e abbiamo visto che   Questo è quello che stiamo cercando di sviluppare nella ricerca: la correlazione
                  le sue cellule hanno una mutazione ma per diventare cancro del pancreas dalle   tra infiammazione, cancro e avere la potenzialità di usare questi elementi per tro-
                  pancreatiti alle infiammazioni deve avere un percorso guidato dall’infiammazione.   vare una soluzione. I messaggi che si scambiano le cellule avvengono attraverso
                  Questo fa si che una cellula alterata diventi cancro. Questo vuol dire che proba-  delle particelle che si chiamano esosomi e questa è la nuova scoperta e dovreb-
                  bilmente potremmo fare opere di prevenzione perché se andiamo ad interrompe-  bero essere, speriamo, il nuovo bersaglio per le innovative terapie che stiamo pro-
                  re quell’infiammazione può darsi che quella cellula non si trasformi in un tumore.   vando e cercando di fare.


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