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Cosa farebbe per frenare la fuga dei ricercatori dal nostro paese? Non ha mai desiderato insegnare?
Ci vorrebbero più fondi per la ricerca e strade più semplici per poter occu- Sì per il contatto con i giovani, no perché lavoro con le scuole, con le aziende,
parsi di questa attività. Credo che, per quel poco che ho visto, arrivare ad con gli studenti e con i docenti. E non è un’attività amministrativa rutinaria,
occuparsi di ricerca sia molto dif cile, le strade da percorrere sono dif cili. organizzando le iniziative più importanti dell’ateneo sono a contatto con la
gente e questa è una cosa che mi piace.
Lei crede che le aziende del nostro territorio siano vicine ad Unimore? Quando mi sono laureata, ho lavorato per un anno con il Prof. Marco Biagi,
Assolutamente si, abbiamo percorsi di dottorato industriale nanziati direttamente lui mi parlò di questo progetto di creare un uf cio sull’orientamento a lavoro
dalle aziende, diciamo che in Regione ci siamo posizionati bene rispetto ad altri ed eccomi qua. Unimore si è posta tre obiettivi primari: primo il minor ab-
atenei per l’attivazione di percorsi di dottorato in apprendistato di ricerca. Sono bandono possibile, secondo la migliore offerta di lavoro e terzo che i nostri
percorsi in stretta collaborazione con le aziende in cui viene acceso un contratto giovani vadano sempre più all’estero.
vero e proprio di lavoro. Sono esempi di sinergia tra l’Università e l’azienda che di- Perché come dice un antico proverbio ‘C’è solo un tipo di successo, quello di
mostrano che la collaborazione tra i due soggetti può portare ad eccellenti risultati. fare della propria vita ciò che più si desidera’.
Gli studenti delle scuole superiori di Modena e Reggio Emilia all’Unimore Orienta dello scorso anno
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