Page 29 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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montaggio degli angolari stessi.
             Alla luce dei pochi dati qui riassunti, appare evidente come, in questo caso, l’intervento
             di ricostruzione e ricucitura del capitello, indipendentemente dalle procedure adottate,
             non possa rimuovere anche le cause del suo danneggiamento. In altre parole, all’in-
             terno della porzione danneggiata non sono contenute anche le vulnerabilità che sono
             la causa del danneggiamento. La rimozione delle cause, quindi, richiede l’estensione
             dell’intervento anche a porzioni dell’edificio che non hanno manifestato patologie cau-
             sate dal sisma.

             La Rocca Possente di Stellata

             La Rocca di Stellata sorse sulla sponda destra del Po, nel Comune di Bondeno, per con-
             trollare il traffico fluviale e deve le sue forme attuali alla ricostruzione del 1629. Ridotta
             ormai allo stato di rudere, fu oggetto di significativi lavori di recupero tra il 1972 ed il
             1976. Lo spazio interno si articola in tre ambienti voltati sovrapposti, ciascuno dei quali
             occupa un intero livello dell’edificio (Figure 3 e 4).

             Planimetricamente la Rocca è inscritta in un quadrato di circa sedici metri di lato, ma
             la particolare configurazione dei muri, rientranti al centro dei lati, fa sì che tali porzioni
             opposte distino tra loro poco più di nove metri. Infatti, ciascuna delle quattro pareti
             esterne assume una configurazione concava, spezzandosi in due porzioni piane che
             rientrano nella parte centrale e descrivono, in questo modo, una stella a quattro punte.
             L’anomala configurazione del perimetro d’appoggio porta le volte ad esercitare delle
             spinte che si concentrano nelle parti centrali dei lati. Le pareti tendono, quindi, ad esse-
             re spinte verso l’esterno, deformando la configurazione planimetrica della Rocca (Figu-
             ra 5). A tale deformazione, in mancanza di catene metalliche che possano assorbire le
             spinte, si oppone solo la massa delle murature, di oltre un metro e mezzo di spessore.
             Ovviamente però è proprio la loro massa rilevante che mette in crisi la struttura quando
             sia soggetta alle accelerazioni orizzontali indotte dal terremoto.


















             Figura 5. Pianta del primo piano con   Figura 6. Prospetto nord nel rilievo preliminare
             evidenziate le lesioni sui pavimenti e sulla volta   agli interventi del 1972-1976. Risulta evidente
             superiore. Le frecce azzurre evidenziano i punti   la lesione verticale nella parte centrale della
             in cui si sono scaricate le spinte delle volte.   facciata.


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