Page 108 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
P. 108
poter monitorare nel tempo le difficoltà dei figli/studenti e rilevare l’eventuale necessità
di una presa in carico; clinici e ricercatori, dal canto loro, dovrebbero poter monitorare
la sintomatologia nel tempo, al fine di predisporre opportuni interventi terapeutici an-
che per bambini e famiglie il cui disagio non vada incontro ad una remissione.
Questo studio ha inoltre confermato il ruolo predisponente allo sviluppo di disagio
psicologico di alcune variabili biologiche ed ambientali già riconosciute anche da altri
studi, quali il sesso femminile, la perdita o il ferimento di un familiare, l’allontanamento
3, 20
dall’abitazione . Anche l’andare incontro ad altri eventi traumatici non legati all’evento
sismico è risultato essere un fattore in grado di aumentare in maniera significativa il
livello di disagio psicologico di soggetti già duramente colpiti dal terremoto.
Parte dei dati raccolti è ancora in fase di elaborazione; in particolare quella relativa alle
relazioni familiari, alla presenza di una sofferenza psicopatologica nei genitori, e alla
loro capacità di influenzare con diverse modalità l’equilibrio psicologico e le diverse
attitudini comportamentali dei bambini e dei ragazzi inclusi in questo studio. Le elabo-
razioni finali, attualmente in corso, forniranno ulteriori ed importanti informazioni sui
fattori potenzialmente protettivi e su quelli associati allo sviluppo di tale disturbo, sulle
più corrette e tempestive modalità di identificazione e di trattamento dei soggetti con
PTSD di tipo cronico. Questi risultati consentiranno di orientare al meglio interventi
di sanità pubblica mirati, tempestivi ed efficaci verso quella che risulterà essere una
popolazione più vulnerabile per condizione, storia personale e familiare, esposizione
all’evento sismico.
Note
1. Il contributo è stato svolto con la collaborazione dei medici in formazione delle Scuole di Specializzazione in
Igiene e Medicina Preventiva(Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze, Unimore) e
in Neuropsichiatria Infantile (Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e di Sanità Pubblica, Unimore).
2. Forresi, B. (2003). Aspetti clinici connessi all’emergenza. In E. Caffo (a cura di), Emergenza nell’infanzia e
nell’adolescenza. Interventi psicoterapeutici e di comunità (pp. 45-88). Milano: McGraw-Hill.
3. Osofsky, J. D., Osofsky, H. J., Weems, C. F., King, L. S., Hansel, T. C. (2015). Trajectories of post-traumatic stress di-
sorder symptoms among youth exposed to both natural and technological disasters. Journal of Child Psycho-
logy and Psychiatry, and Allied Disciplines, 56, 1347-1355.
4. Galea, S., Nandi, A., Vlahov, D. (2005). The epidemiology of post-traumatic stress disorder after disasters. Epi-
demiologic Reviews, 27, 78-91.
5. Ayub, M., Poongan, I., Masood, K., Gul, H., Ali, M., Farrukh, A., Naeem, F. (2012). Psychological morbidity in
children 18 months after Kashmir Earthquake of 2005. Child Psychiatry and Human Development, 43,
323-336.
6. Blanc, J., Bui, E., Mouchenik, Y., Derivois, D., Birmes, P. (2014). Prevalence of post-traumatic stress disorder and
depression in two groups of children one year after the January 2010 earthquake in Haiti. Journal of Affective
Disorders, 172, 121-1266.
7. Feo, P., Di Gioia, S., Carloni, E., Vitiello, B., Tozzi, A. E., Vicari, S. (2014). Prevalence of psychiatric symptoms in
children and adolescents one year after the 2009 L’Aquila earthquake. BMC Psychiatry, 14, 270.
8. Giannopoulou, I., Strouthos, M., Smith, P., Dikaiakou, A., Galanopoulou, V., Yule, W. (2006). Post-traumatic
stress reactions of children and adolescents exposed to the Athens 1999 earthquake. European Psychiatry, 21,
160-166.
9. Goenjian, A. K., Roussos, A., Steinberg, A. M., Sotiropoulou, C., Walling, D., Kakaki, M., Karagianni, S. (2011).
106