Page 112 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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Esposizione al terremoto e desiderio di aiutare un altro gruppo etnico

             Esistono alcuni studi (pochi in verità) che hanno recentemente preso in considerazione
             il ruolo di variabili di gruppo, quali l’appartenenza a specifici gruppi etnici e il pregiu-
             dizio, nel contesto di disastri naturali avvenuti in comunità multietniche. Tali studi, tutti
             condotti con partecipanti esterni al contesto colpito dal disastro (cioè, con non-vittime),
             hanno in generale mostrato che il pregiudizio rappresenta un ostacolo rilevante ai fini
             del desiderio di aiutare persone di gruppi diversi dal proprio. Ad esempio, Cuddy, Rock
                    3
             e Norton  hanno esaminato gli effetti dell’infraumanizzazione, un tipo di pregiudizio
             nascosto particolarmente insidioso che consiste nel considerare l’altro gruppo come
             meno umano del proprio. Il contesto era quello della ricostruzione all’indomani dell’U-
             ragano Katrina, che ha colpito il sud degli Stati Uniti nel 2005. I risultati hanno indicato
             che partecipanti bianchi, neri e latino-americani non direttamente coinvolti nel disastro
             erano tanto meno disposti a fornire aiuti alle vittime appartenenti a gruppi etnici diversi
             dal proprio tanto più queste ultime erano infraumanizzate (cioè, tanto più erano viste
             come meno umane).
             I nostri studi si sono concentrati su due aspetti principali: gli effetti dell’esposizione al
             terremoto e quelli dovuti a esperienze interetniche negative nel periodo successivo al
             terremoto sull’intenzione di aiutare i membri di un gruppo etnico diverso dal proprio.
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             Nel primo studio  abbiamo verificato se l’esposizione al disastro portasse italiani e
             stranieri a vedersi come un gruppo unico, il gruppo delle vittime del terremoto, e di
             conseguenza ad aiutarsi l’un l’altro in misura maggiore. Vari autori hanno ipotizzato che
             i disastri possano unire le persone all’insegna della consapevolezza di vivere un destino
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             comune. Ad esempio, Barton  ha proposto il concetto di “comunità altruistica”, dovuta
             al fatto che le sofferenze comuni creano un legame profondo tra le vittime. Tali teoriz-
             zazioni non sono però state testate sistematicamente e sicuramente mai in contesti mul-
             tietnici. La nostra ipotesi era che, quanto più i partecipanti percepivano di essere stati
             colpiti dal terremoto, tanto più si sarebbero sentiti membri di un gruppo unico di vittime
             che includeva sia italia-
             ni che stranieri.  Tale   4
             percezione di apparte-
             nere a un gruppo uni-  3,5
             co avrebbe poi dovuto
             avere effetti positivi   3
             sul desiderio di aiuta-
             re  i  membri  dell’altro   2,5                             Italiani
             gruppo.  Tale ipotesi è                                     Stranieri
                                    2
             coerente con il modello
                              6
             dell’identità comune ,   1,5
             secondo  cui  una  mi-
             naccia esterna rivolta   1
                                      Esposizione al  Identità  Minaccia posta  Intenzioni di
             ad entrambi i gruppi       disastro  comune  dall'altro  aiutare l'altro
             (nel nostro caso, il ter-                 gruppo  gruppo
             remoto) dovrebbe fa-  Figura 1. Medie per le variabili utilizzate nello studio di Andrighetto,
             vorire la percezione di   Vezzali, Bergamini, Nadi, Giovannini (in press). La scala di risposta
             far parte di uno stesso   era compresa tra 1 e 4.

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