Page 19 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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L’emergenza sismica
Immediatamente dopo la prima scossa
del 20 maggio si è messa in moto un’e-
stesa azione di volontariato sul territo-
rio modenese svolta dal personale af-
ferente al DIEF. Nei vari presidi istituiti
nei comuni modenesi dalla Protezione
Civile, dove si forniva assistenza alla
popolazione, ma anche dove si coordi-
navano le prime operazioni tecniche di
messa in sicurezza, gli studenti stessi, e
in particolare quelli del Corso di Laurea
in Ingegneria Civile, hanno fornito un
contributo determinante per fronteg-
giare l’emergenza sismica.
In coordinamento diretto con l’Asses-
sorato Regionale alla Sicurezza Territo-
riale, Difesa del Suolo e della Costa e
con la Protezione Civile, alcuni docenti
afferenti al DIEF hanno contributo ad
individuare le aree dove alloggiare i
campi di accoglienza e le postazioni
socio-sanitarie ed effettuato i primissi- Figura 2. Interno Duomo San Felice sul Panaro.
mi sopralluoghi per il rilevamento dei
danni alle strutture strategiche per la protezione civile.
Allo scopo di valutare l’entità dei danni materiali dal 20.05.2012 al 06.08.2012, ovvero in
poco più di due mesi, sono stati effettuati qualcosa come 39.502 sopralluoghi, accom-
pagnati dalla compilazione delle schede Aedes. L’acronimo significa: Agibilità e Danno
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nell’Emergenza Sismica . Questa attività ha visto il coinvolgimento, a titolo volontario,
di oltre 1.500 squadre di rilevatori composte da più di 3.000 tecnici provenienti da tutta
Italia. Hanno partecipato: la Protezione Civile regionale e nazionale, i Vigili del Fuoco
e i tecnici dell’Esercito Italiano, gli ordini professionali degli ingegneri, architetti e geo-
metri e le università.
Gli ingegneri strutturisti, ricercatori del DIEF, L. Lanzoni, A. Nobili, L. Tassinari e L.
Vincenzi hanno affiancato in questa attività le squadre della Soprintendenza per i beni
Storici ed Artistici dell’Emilia-Romagna (Figure 1 e 2). Mentre il prof. P. Diotallevi, Uni-
versità di Bologna, e il prof. A. M. Tarantino sono stati incaricati di fare dei sopralluo-
ghi agli ospedali e ai presidi medici (Figure 3 e 4). In particolare, per il Policlinico di
Modena sono state rilevate delle vulnerabilità strutturali che, in seguito a finanziamenti
consistenti, sono state affrontate con l’attivazione di numerosi cantieri e senza interru-
zione delle funzioni ospedaliere.
Subito dopo le prime scosse del 20 maggio anche il nostro Ateneo ha disposto una serie
di sopralluoghi e verifiche strutturali che hanno interessato tutti gli edifici e complessi
accademici al fine di poter garantire l’incolumità degli studenti e del personale uni-
versitario. Le verifiche furono condotte da parte dell’ufficio tecnico e da un gruppo di
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