Page 21 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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nale, Università e Ricerca, prof. P. Bianchi, per programmare gli interventi di edilizia
scolastica.
La seconda priorità è stata il lavoro. Il lavoro, fondamentale per la ripresa del sistema
territoriale, è stato al centro delle politiche di contrasto del negativo impatto sull’oc-
cupazione generato dai tanti crolli degli stabilimenti produttivi. In meno di due anni i
lavoratori entrati in cassa integrazione a causa del sisma sono passati da oltre 40.000
a 215.
L’attenzione si è quindi concentrata su abitazioni e imprese, attraverso l’emanazione di
provvedimenti che regolano i finanziamenti per il ripristino e la ricostruzione di case e
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attività economiche . Alla redazione di tali provvedimenti ha contribuito il Comitato
Tecnico Scientifico (CTS), ovvero l’organo tecnico consultivo della Regione nel campo
della riduzione del rischio sismico, istituito in base all’art. 4 della L. R. 30 ottobre 2008, n.
19, “Norme per la riduzione del rischio sismico”, di cui fa parte per l’ateneo modenese
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il prof. A. M. Tarantino .
Per quanto attiene la ricostruzione degli edifici privati, ad oggi sono stati presentati ai
Comuni più di 8.500 progetti e di questi circa il 70% ha ottenuto l’ordinanza di conces-
sione del mutuo. I contributi concessi ammontano a circa un miliardo e mezzo di euro.
Gli edifici finiti o in corso di esecuzione contengono circa 23.000 unità immobiliari di
cui 17.000 sono abitazioni e 6.000 sono locali adibiti ad attività economiche (negozi,
uffici, depositi e commercio). Sulla base di una convenzione, il Comune di Modena in
questa attività è stato supportato dal DIEF e in particolare dall’ing. Vincenzi.
La ricostruzione del comporto produttivo è in fase avanzata. Ad oggi sono state presen-
tate più di 3.500 domande a cui hanno fatto seguito circa 1.600 decreti di concessione.
L’importo complessivo dei contributi concessi ammonta a circa 2 miliardi, comprenden-
te i settori industria, commercio ed agricoltura. Fa parte della commissione istituita dalla
Regione per l’assegnazione dei contributi il prof. A. Capra, attuale direttore del DIEF.
Figura 4. Interno dell’Ospedale di Finale Emilia.
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