Page 23 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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data oltre all’ambiente e al territorio anche la vita civile della Comunità, attenuando i
rischi e le conseguenze attraverso la divulgazione della cultura della prevenzione.
Il centro Crict-Unimore appartiene alla Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Ro-
magna e ad esso afferiscono 79 professori/ricercatori universitari. Il centro costituisce
un supporto concreto all’industria delle costruzioni, imprese, professionisti e pubbliche
amministrazioni che a vario titolo operano nella ricostruzione post-sisma mettendo a di-
sposizione conoscenze, competenze e soluzioni tecnologiche sulla base dell’esperienza
maturata in questi anni.
Il Premio Gianni Bignardi
Ogni anno viene ricordato, grazie a una cerimonia promossa dall’Ordine degli Ingegne-
ri della Provincia di Modena e dalla Federazione regionale degli Ordini degli Ingegneri
dell’Emilia-Romagna, Gianni Bignardi, 62enne ingegnere mirandolese, deceduto a San
Felice il 29 maggio 2012 sotto il crollo di un capannone industriale mentre effettuava un
sopralluogo nel giorno della seconda violenta scossa di terremoto che sconvolse l’Area
Nord della provincia di Modena. Istituire dei premi di laurea è sicuramente il miglior
modo per ricordare e rendere omaggio al nostro collega, la cui passione e dedizione
per la professione sono state di esempio per tutta la Comunità. Il premio incentiva lo
studio delle tematiche inerenti l’ingegneria sismica ed è diretto a giovani ingegneri,
proprio quei giovani che l’ing. Bignardi stesso si è sempre impegnato a far crescere
professionalmente. Un’apposita commissione, formata da membri dell’Ordine e docenti
universitari, seleziona e premia ogni anno studenti che abbiano conseguito la laurea
magistrale in Ingegneria Civile presso Unimore.
Note
1. Dedicato al prof. Mario Cannarozzi, sempre con noi. Questo contributo delinea l’impegno ed elenca le attività
svolte dal Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” (DIEF) e dai suoi professori, ricercatori e studenti per
fronteggiare la crisi sismica del maggio 2012 in Emilia.
2. Ferrara è la città “documentata” più vicina alle faglie della dorsale appenninica sepolta, responsabile della crisi
sismica nella pianura emiliana.
3. DBMI11-INGV, Database Macrosismico Italiano 2011.
4. Viene attribuito un grado di sismicità a tutti i Comuni italiani e il territorio nazionale è suddiviso in quat-
tro zone a severità decrescente. Nella Regione Emilia-Romagna, a parte l’aggiunta nel 2009 di sette comuni
dell’Alta Valle Marecchia, si passa così da 89 a 341 Comuni sismici e per 252 Comuni, cioè la grande maggio-
ranza, ciò costituisce un’assoluta novità. La Giunta della Regione Emilia-Romagna ha “preso atto” delle più
recenti scelte di classificazione sismica e ha fornito istruzioni applicative anche in merito alle norme tecniche
allora vigenti con proprie deliberazioni n. 1435/2003 e n. 1677/2005.
5. Probabilmente, a seguito degli eventi del 20 e 29 maggio 2012, le conseguenze sarebbero state più attenuate
se, con la prima riclassificazione sismica del 1983, i criteri allora adottati dal Ministero dei Lavori Pubblici
avessero esteso anche alle altre Regioni d’Italia – sulla base di omogenei livelli di pericolosità sismica – la clas-
sificazione di “bassa sismicità” decretata nel 1981 soltanto per 99 Comuni delle Regioni Basilicata, Campania
e Puglia. Né i pochi interventi di riparazione con miglioramento sismico, effettuati a seguito di recenti eventi
sismici a più bassa energia in zone della pianura emiliana (ad esempio: 2 maggio 1987, M L = 4,6 – M W = 4,7;
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