Page 117 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
P. 117

In conclusione, con questo studio abbiamo messo in luce un fattore chiave (le espe-
             rienze di contatto negativo) che pregiudica il recupero della comunità nella sua totalità
             e che deve essere pertanto necessariamente tenuto in conto dagli operatori del settore.

             Gli effetti dell’esposizione al terremoto nei bambini

             I bambini rappresentano le vittime più fragili di un terremoto, quelle più esposte ai
             suoi effetti deleteri, in quanto meno preparati ad affrontarne le devastanti conseguenze
             a livello materiale e psicologico. Non è un caso ad esempio che i bambini esposti a
             disastri naturali esibiscano tipicamente livelli elevati di stress post-traumatico, che ne
                                                      16
             pregiudicano il funzionamento cognitivo ed emotivo . Non vi sono tuttavia studi che
             indaghino le loro reazioni a livello sociale e, in particolare, sulle intenzioni di adottare
             comportamenti prosociali nei confronti di vittime appartenenti a gruppi etnici diversi
             dal proprio. Abbiamo quindi condotto uno studio per indagare se l’esposizione al terre-
             moto favorisca i comportamenti prosociali verso gli altri gruppi etnici e come tali effetti
                                          17
             possano differire tra italiani e stranieri .
             Come nel caso dello studio descritto nel primo paragrafo, abbiamo ipotizzato che la
             percezione di esposizione al terremoto potesse paradossalmente agire da collante so-
             ciale, portando i bambini a sentirsi parte di uno stesso gruppo indipendentemente dal-
             la nazionalità di appartenenza.
             Tuttavia, l’ipotesi era che tale
             effetto fosse presente solamen-
             te nei bambini italiani. Occorre
             infatti considerare che membri
             della maggioranza e della mi-
             noranza affrontano le relazioni
             con gruppi diversi dal proprio
             partendo da prospettive diffe-
             renti, le quali determinano il
             corso di tali relazioni. In gene-
             rale, i membri della maggioran-
             za fanno meno attenzione alle
             differenze di status tra i gruppi
             e preferiscono vedere maggio-
             ranza e minoranza come ap-
             partenenti a un unico gruppo.
             Le minoranze, invece, sono ti-
             picamente più attente alle dif-
             ferenze che le caratterizzano e
             ne definiscono l’identità. Ciò le
             porta a percepirsi in misura mi-
             nore come parte di uno stesso
             gruppo indifferenziato  con la
                       18
             maggioranza  e, inoltre, a es-  Figura 4. Quadretto realizzato dagli allievi dell’IC Gasparini
             sere più resistenti a fattori che   di Novi di Modena per ringraziare il contributo dato dagli
             ne inibiscono i tratti identitari.   sponsor e dai collaboratori alla ricostruzione della scuola.

                                                                             115
   112   113   114   115   116   117   118   119   120   121   122