Page 119 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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Si è anzitutto trovato che entrambi i gruppi, con una leggera prevalenza negli italiani,
             avevano percepito una consistenze esposizione al terremoto. La percezione di far parte
             di uno stesso gruppo era simile e abbastanza elevata sia per i bambini italiani che per
             quelli stranieri. Come mostrato in Figura 6, sebbene le intenzioni di aiutare l’altro grup-
             po e di avere contatto con i suoi membri fossero abbastanza alte in entrambi i gruppi,
             le intenzioni di contatto erano più elevate tra gli stranieri che tra gli italiani.
             I risultati hanno indicato che tra gli italiani, come previsto, una maggiore percezione di
             esposizione al terremoto (ad esempio, timore nel ripensare al terremoto e paura che
             possa colpire ancora) era associato a una maggiore percezione che bambini italiani e
             stranieri facessero parte di un unico gruppo. Quest’ultima era a sua volta associata po-
             sitivamente con maggiori intenzioni di fare amicizia e di aiutare (ad esempio in compiti
             di scuola) bambini stranieri vittime del terremoto.
             Tra gli stranieri, la percezione di esposizione al terremoto non era associata al vedersi
             come un unico gruppo con gli italiani, a riprova del fatto che esperienze che po-
             tenzialmente uniscono i gruppi hanno meno effetto per le minoranze. Tuttavia, una
             maggiore percezione di appartenere a uno stesso gruppo con gli italiani era associata
             positivamente all’intenzione di conoscerli e di aiutarli, dimostrando così che, una volta
             attivata, la percezione di far parte di uno stesso gruppo ha effetti positivi anche per la
             minoranza.
             In conclusione, l’esposizione al disastro ha effetti positivi sul comportamento proso-
             ciale per i bambini italiani e non ha effetti per i bambini stranieri. Indipendentemente
             da ciò, per tutti, la percezione di essere riuniti in un unico gruppo è determinante per
             l’intenzione di adottare comportamenti prosociali verso membri di altri gruppi etnici.
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             È opportuno notare che, in un ulteriore studio , laddove le misure utilizzate nel que-
             stionario non catalizzavano l’attenzione sulle differenze tra italiani e stranieri, lo stress
             derivante dal disastro portava tutti i bambini, indipendentemente dalla nazionalità, a
             vedersi come un gruppo unico e a voler adottare azioni prosociali nei confronti dei
             propri pari. Tuttavia, dal momento che le distinzioni italiani-stranieri sono spesso pre-

























             Figura 7. Tensostruttura di Novi di Modena.

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