Page 126 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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capacità nella ToM. Quindi, abbiamo ipotizzato, da un lato, che le strategie di coping
attive e di evitamento portassero a maggiori livelli di ToM, mentre un effetto opposto
era atteso per le strategie di coping negative. Dall’altro lato, ci attendevamo che livelli
più alti di ToM portassero a una performance cognitiva migliore. Ci aspettavamo, inol-
tre, che il supporto sociale moderasse questo effetto e cioè che la relazione positiva tra
coping e prestazione cognitiva, attraverso la competenza nella ToM, risultasse significa-
tiva soltanto in quei bambini che avevano percepito un maggiore sostegno da parte dei
coetanei e che quindi potevano disporre probabilmente di migliori competenze inter-
personali; queste ultime, come abbiamo visto, risultano cruciali sia nell’acquisizione di
buone strategie di coping, sia per la ToM.
Per fare ciò, ad un campione di 517 bambini, frequentanti la scuola primaria della
provincia di Modena abbiamo somministrato: il Kidcope, una scala per la valutazione
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delle strategie di coping ; due compiti di falsa credenza di secondo ordine, per valutare
le competenze nella ToM 16, 17 ; un test di ragionamento di logica formale, tratto dal Test
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di Intelligenza non verbale , per misurare il livello di performance cognitiva. Infine,
abbiamo chiesto loro se il gruppo di amici fosse stato un valido aiuto per riprendersi
dal terremoto.
I risultati hanno evidenziato come i bambini abbiano fatto maggior uso di strategie di
coping attivo ed evitante piuttosto che di coping negativo. Questo è un dato impor-
tante, in quanto testimonia come, complessivamente, siano stati in grado di adottare
strategie adeguate per far fronte al terremoto. Inoltre, le strategie attive ed evitanti sono
risultate associate a migliori competenze nella ToM che, a loro volta, erano collegate ad
una migliore performance cognitiva. È importante sottolineare, però, che l’associazione
tra le strategie di coping evitante e le competenze nella ToM si verificava solo in quei
bambini che avevano percepito un buon sostegno dal gruppo dei pari. Il confronto
con il gruppo dei pari probabilmente aiuta ad esplorare i vissuti legati all’esperienza
stressante e questo contribuisce a cercare strategie di fronteggiamento, anche quelle
che possono dare sollievo nell’immediato, come ad esempio distrarsi e non ripensare
all’evento. Relazionarsi positivamente agli altri aiuta a costruire e migliorare i processi
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6
5
4
3
2
1
0
Coping attivo Coping evitante Coping negativo
Figura 1. Frequenza di utilizzo delle diverse strategie di coping (attivo, evitante, negativo).
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