Page 127 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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di decentramento e quindi le competenze nella ToM.
Questi dati confermano che le differenti strategie di coping (attivo, evitante, negativo)
che i bambini sono in grado di utilizzare a seguito di un evento altamente traumatico,
come il terremoto, hanno diversi effetti sul funzionamento psicologico, in particolare
sulla ToM e sulla performance cognitiva. Le strategie attive e di evitamento sono asso-
ciate ad una miglior performance cognitiva, mentre quelle negative conducono a peg-
giori performance, risultando dunque le uniche strategie davvero maladattive.
I nostri risultati suggeriscono inoltre di considerare le competenze nella ToM come un
importante fattore di protezione dagli eventi traumatici: per la prima volta, infatti, è stata
dimostrata una relazione tra la competenza di mentalizzazione e le strategie efficaci
di coping, in grado di attenuare gli effetti traumatici in bambini esposti ad un evento
stressante.
Un altro dato rilevante emerso da questo studio è quello relativo all’importante ruolo
giocato dal sostegno sociale proveniente dal gruppo dei pari: le strategie di coping
evitante sono state positivamente associate con le abilità ToM solo in quei bambini che
percepivano un sostegno sociale più forte dai loro coetanei. Dunque favorire il reci-
proco aiuto e sostegno tra bambini all’indomani di un disastro naturale ha importanti
ricadute anche per il benessere e la ripresa cognitiva.
L’ambiente sociale: il ruolo dei genitori come supporto per affrontare
gli eventi traumatici
Il risultato riportato nel paragrafo precedente, che sottolinea il ruolo giocato dalle per-
sone considerate rilevanti per sopportare lo stress, insieme all’importanza attribuita
alle competenze nella ToM, ci ha portato a condurre un’altra ricerca che coinvolgesse
maggiormente l’ambiente circostante i bambini, soprattutto la loro relazione con le
figure genitoriali, le quali, come sappiamo, sono fondamentali per l’acquisizione delle
competenze di ToM e di strategie di coping efficaci.
La letteratura psicologica ha ormai ampiamente dimostrato che le abilità di ToM sono
influenzate dalle relazioni sociali e familiari: l’ambiente può favorire la comprensione
dei propri ed altrui stati emotivi, che a loro volta hanno forti implicazioni per le risposte
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individuali allo stress . La possibilità che il bambino ha di mentalizzare, e dunque di
elaborare l’evento traumatico, non può prescindere pertanto dalla qualità delle relazio-
ni, dai modelli di riferimento e, in generale, dal sostegno dell’ambiente esterno.
Appare pertanto fondamentale indagare la relazione tra le reazioni e i vissuti dei genito-
ri esposti al terremoto e quelli dei loro figli: è in questa relazione, emotiva e cognitiva,
che si possono gettare le basi per l’acquisizione di buone competenze nella ToM e, suc-
cessivamente, per l’adozione di adeguate strategie per affrontare un evento traumatico.
Per controbilanciare un evento esterno traumatico è infatti necessario che il bambino
sia sostenuto da care-giver (genitori ed insegnanti) sensibili e “mentalizzanti”, in grado
di accompagnarlo nel suo bisogno di integrare, interiorizzare, elaborare e differenziare
le esperienze traumatiche e le emozioni ad esse collegate.
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Questa relazione è stata indagata nel secondo studio , che era volto ad indagare come
fattori individuali (sintomi post traumatici nei bambini) e contestuali (sintomi post trau-
matici nei genitori) possano interagire e contribuire a sviluppare nei bambini l’adozione
di strategie di coping maladattive. Più precisamente volevamo verificare se le reazioni
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