Page 128 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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Figura 2. Inaugurazione della tensostruttura di Novi di Modena.
negative dei genitori ad un disastro naturale influenzino le reazioni dei bambini, ovvero
se lo stress post-traumatico dei genitori possa indurre l’utilizzo di strategie di coping
negativo e, dunque, contribuire allo sviluppo di sintomi post traumatici. Visti i risultati
emersi dal primo studio, volevamo inoltre verificare se, anche in questo caso, il fattore
in grado di ridurre gli effetti negativi dello stress post traumatico nei bambini fosse la
loro competenza nella teoria della mente (ToM).
Questo studio rappresenta una novità nel panorama della letteratura sui traumi infantili
legati ad eventi naturali: per la prima volta si indaga il ruolo della ToM come un fattore
protettivo in grado di aiutare i bambini a gestire gli effetti negativi dello stress dei geni-
tori e prevenire l’utilizzo di strategie di coping maladattive.
Appare ormai consolidata la compresenza di diversi fattori, che contribuiscono a ge-
nerare conseguenze negative sui bambini esposti a disastri naturali e che ne rendono
complicato il recupero, come ad esempio il grado di esposizione, le caratteristiche
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individuali ed i fattori situazionali . Tra i fattori situazionali, quello che dovrebbe essere
considerato con particolare attenzione è rappresentato dalla reazione all’evento dei
membri della famiglia, soprattutto dai sintomi di stress post traumatico esibiti dai geni-
tori. Le ricerche hanno infatti dimostrato come i sintomi post traumatici dei genitori si
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associno spesso a difficoltà psicologiche nei figli .
La nostra ipotesi è che i sintomi post traumatici dei bambini, derivanti dall’esposizione
al PTSD dei genitori, portino a servirsi di strategie di coping negative soltanto in colo-
ro che hanno minori competenze nella ToM. Questo perché i bambini con adeguate
competenze nella ToM dovrebbero essere maggiormente in grado di pensare all’evento,
ragionare sul suo significato e trovare possibili spiegazioni circa gli stati mentali che
guidano le loro reazioni ad esso; essi sarebbero pertanto meglio attrezzati ad attribuire
significato all’evento traumatico e a rispondervi in modo più adattivo. Il nostro obiettivo
era anche di indagare possibili differenze tra l’impatto del PTSD delle madri e dei padri
su quello dei figli.
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