Page 147 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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crowdfunding, utilizzato perlopiù per interventi di ricostruzione del patrimonio artistico
e culturale nelle aree colpite.
La metodologia di indagine utilizzata è basata su due tipologie di strumenti: focus
group e interviste semi-strutturate.
Attraverso il focus group svolto il 16 aprile 2015 sono stati approfonditi gli effetti del
sisma sugli istituti di credito (danni subiti, logistica, aspetti organizzativi, gestione del
personale) e il ruolo che questi hanno avuto nel finanziamento per la ricostruzione. Al-
tresì è stato possibile valutare i rapporti banca-impresa e banca-cliente successivamente
al sisma in termini di affidamento, costo del credito, richiesta di garanzie nonché come
offerta di nuovi prodotti a famiglie e imprese.
Lo strumento delle interviste semi-strutturate, realizzate nella primavera del 2015, è stato
utilizzato principalmente per approfondire il settore assicurativo. È stata inoltre condot-
ta un’intervista pilota semi-strutturata a un imprenditore di Mirandola per comprendere
maggiormente le esigenze e le priorità a cui era necessario rispondere nella fase di
emergenza e il ruolo svolto dai contributi nella fase di ricostruzione. Per valutare il coin-
volgimento di Microcredito per l’Italia nella ricostruzione, è stata condotta un’intervista
semi-strutturata alla responsabile dell’area di Mirandola.
Istituti di credito
Al 31 dicembre 2011, secondo i dati di Banca d’Italia, erano 115 gli sportelli bancari
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presenti nei comuni del cratere . La selezione degli istituti bancari partecipanti al focus
group si è basata sulla diffusione del numero di sportelli presenti nell’area oggetto di
ricerca. I soggetti bancari che hanno aderito al progetto sono stati: BPER Banca, Banco
Popolare, Cassa di Risparmio di Cento, San Felice 1893 Banca Popolare e Unicredit. I
partecipanti sono stati direttori di filiali colpite dal sisma, membri di task force organiz-
zate in seguito all’evento sismico e responsabili credito dell’area modenese.
Le attività dell’emergenza
Gli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 hanno avuto effetti sulla struttura organizza-
tiva di tutti gli istituti di credito presenti nel cratere, caratterizzando in maniera significa-
tiva la gestione dei servizi al momento dell’emergenza e con effetti sui bilanci annuali
e su quelli degli anni successivi. Nei primi momenti le esigenze principali che gli istituti
di credito hanno dovuto fronteggiare sono state:
• garantire la continuità operativa;
• sostenere la liquidità, mettendo a disposizione finanziamenti agevolati per le verifi-
che di messa in sicurezza di imprese e privati.
La sequenza sismica emiliana ha danneggiato più volte le sedi bancarie, in particolare
quelle presenti nei centri storici, costringendo le banche medesime ad adottare misu-
re di emergenza con lo scopo di ripristinare nel più breve tempo possibile i servizi e
rispondere alle esigenze della clientela. Gli interventi messi in atto fin da subito sono
stati l’allestimento delle attività in camper attrezzati a filiali, sportelli bancomat in piccoli
container e allestimento di filiali temporanee nelle località in cui la riapertura non era
prevista nel breve termine.
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