Page 149 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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un tariffario dei costi per la gestione della pratica (in media una commissione di 400
euro) non a carico del cliente, ma da aggiungersi al credito di imposta.
Prodotti
Nei primi due mesi successivi al sisma nessuno degli istituti di credito ha avuto la per-
cezione che la Regione potesse riuscire a rimborsare i danni subiti, pertanto ognuno
di essi ha iniziato a formulare forme di finanziamento a tassi agevolati con istruttorie
semplificate. Secondo gli istituti presenti al focus group, queste operazioni, definite
“finanziamenti ponte”, hanno avuto come obiettivi la definizione dell’entità del danno
subito dalle imprese e la possibilità di dare continuità alla produzione sostenendole nei
processi di delocalizzazione temporanea o di recupero delle attrezzature in attesa delle
decisioni in materia di contributi a livello regionale.
Da quanto emerso dal focus group le tipologie di finanziamenti, le condizioni e i tassi
applicati sono stati simili per tutti gli istituti di credito in quanto si è instaurato un ap-
proccio collaborativo nel settore bancario. Sebbene in alcuni casi non sia stata richiesta
un’istruttoria per la concessione del finanziamento ma una semplice autodichiarazione
dei danni subiti, nessuno istituto ha rilevato casi di frode né di insolvenza.
Criticità
Sebbene il ruolo delle banche nell’erogazione dei contributi e dei finanziamenti previsti
dai provvedimenti possa apparire di semplice transito o esecutorio, in realtà comporta
tutt’oggi una serie di problematiche.
- In merito alla “Moratoria Tributi” (D. L. n°61035/2012, D. L n°62988/2012), una pos-
sibilità concreta valutata dagli istituti di credito presenti al focus group è che il rinvio
prolungato della scadenza possa portare a una mancata pianificazione dei piani di
ammortamento da parte dei richiedenti i finanziamenti. Il rischio è che al 30 giugno
2016, giorno ad oggi fissato come scadenza definitiva, alcune imprese non riescano a
pagare gli oneri accumulati. A questo si aggiungerebbe un effetto domino sulle imprese
stesse che, in seguito all’incapacità di fare fede agli impegni presi, vedrebbero revocati
i finanziamenti. Qualora alla scadenza questa possibilità dovesse realizzarsi e l’azienda
non fosse in grado di fare fronte all’impegno assunto, sarebbe necessario passare la po-
sizione “in sofferenza”, con le conseguenze del caso. Qualora il fenomeno fosse diffuso
e significativo sorgerebbe quindi l’esigenza per l’intero sistema economico dell’area di
valutare possibili soluzioni alternative.
- L’operazione “Plafond Ricostruzione Sisma” (D. L. n°95/2012) è stata concessa agli
istituti di credito a tasso zero ma incide, a causa delle quantità di pratiche ricevute e dei
tempi lavorativi necessari per gestirle, sui costi operativi. Nei confronti della clientela
finale molte sono state le difficoltà nel riuscire a far comprendere la natura delle ope-
razioni. Ad esempio, nei casi in cui le somme erogate erano a favore di manutenzioni
svolte in edifici condominiali era necessaria una cointestazione dei condomini, non
sempre di facile realizzazione.
La certezza che il rimborso sarebbe avvenuto solo per coloro che effettivamente ave-
vano svolto i lavori ha agevolato e sostenuto la fase della ricostruzione in Emilia. Alla
data del focus group (aprile 2015) è emerso inoltre che, dei 150 milioni erogati per
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mezzo delle Cambiali Errani , ne erano sono stati liquidati circa 70 milioni. Delle 11.000
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