Page 163 - Unimore e il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna
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Figura 4. Corso di formazione “Terremoto: conoscenza peer-to-peer”. Incontro dal titolo “Rumors e
             opinione pubblica” con Massimo Crescimbene, psicologo INGV Roma, docente e progettista del progetto
             Edurisk, 27 febbraio 2013.



             serie di esperienze formative rivolte a quelle figure professionali che hanno il compito
             di preparare le generazioni future a misurarsi con le sfide del domani e ad imparare
             ad essere soggetti attivi, autonomi e consapevoli della necessità di “prendersi cura del
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             pianeta Terra” .
             I docenti “corsisti” sono stati per questo chiamati a condividere con i docenti “esperti”
             i saperi e le esperienze personali, accumulati in contesti diversi, per reinventare le
             proprie competenze e imparare a sapersi continuamente orientare e ri-orientare verso i
             nuovi orizzonti educativi della sostenibilità.
             Gli stessi docenti hanno infine avuto l’opportunità di visitare con le proprie classi la mo-
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             stra “La coda di Namazu. Il terremoto tra miti, dicerie e scienza”  organizzata dal Museo
             della Bilancia di Campogalliano (MO) in collaborazione con il MuseGEM, l’INGV sede
             di Bologna, Edurisk e la Protezione Civile.

             Considerazioni conclusive

             Le attività educative e formative che il MuseGEM ha svolto a sostegno delle popolazioni
             emiliane colpite dalla sequenza sismica del 2012 hanno fatto emergere i differenti livelli
             di percezione  e di consapevolezza che il pubblico manifesta nei confronti dei feno-
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             meni naturali e del rapporto con la natura e l’ambiente. L’importanza di sensibilizzare
             l’opinione pubblica verso una maggiore coscienza e conoscenza dell’ambiente vissuto
             risulta un elemento fondamentale nell’affrontare la vulnerabilità del vivere di tutti i
             giorni. La capacità di adattamento e resilienza ai mutamenti del quotidiano si realizza
             solo se l’individuo ha familiarità con il proprio ambiente, lo conosce ed è preparato ad
             affrontare gli eventuali rischi a cui può essere soggetto poiché ne ha consapevolezza.
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             La stessa Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile  adottata nel 2015 dalle Nazioni Unite
             recita: “lo sviluppo sostenibile inizia con l’educazione”.

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